
Cara Milano oggi ti vorrei abbracciare.
Ti ho osservata, in questi giorni, dall’alto del mio balcone al tredicesimo piano.
Le strade così vuote e silenziose come in agosto, ma con qualche grado in meno.
Come in agosto, ma diversa.
Dietro le finestre illuminate, infatti, si nascondono le voci dei tuoi abitanti, il brusio delle televisioni, l’odore delle teglie appena sfornate, il rumore dei bimbi che di questa quarantena non ne vogliono più sapere.
Non...
CONTINUE READING